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24/04/2018 By admin Leave a Comment

GRANDE SUCCESSO PER LA PETIZIONE DI DYE-STAFF: OLTRE 11.000 FIRME RACCOLTE

Obiettivo centrato per la petizione promossa da Dye-Staff che denuncia la grave situazione delle PMI italiane del settore chimico e chiede un intervento immediato delle autorità competenti.

Petizione_s

Sono 11.317 le firme raccolte per la campagna di sensibilizzazione lanciata da Dye-Staff attraverso il sito Change.org.

La petizione – indirizzata al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e al Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda – è partita a luglio e si è autoalimentata senza mezzi, con il solo aiuto del passaparola.

Giunti a questo punto le autorità non potranno non ascoltarci.

Le richieste sono precise:
un riconoscimento formale, da parte delle Istituzioni nazionali ed europee, delle oggettive difficoltà che il REACH pone alle PMI e del lavoro fin qui svolto nella definizione di risultati scientifici;
un decisivo intervento di sostegno economico sui costi connessi alle analisi e ai test necessari alle registrazioni;
un percorso semplificato nel processo di registrazione REACH per le Imprese che operano con questa tipologia di prodotti.

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13/11/2017 By admin Leave a Comment

L’ON. GARDINI: INTERROGAZIONE AL PARLAMENTO UE PER SALVARE LE PMI

L’onorevole Elisabetta Gardini, europarlamentare e membro della Commissione europea per l’ambiente, ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione Ue per sostenere le ragioni delle PMI della chimica e porre in luce l’insostenibilità dei costi di registrazione che il REACH impone.

ElisabettaGardini_s
Pubblichiamo qui di seguito il testo.

Interrogazione con richiesta di risposta scritta E-006451/2017 alla Commissione
Articolo 130 del regolamento
Elisabetta Gardini (PPE)

Oggetto: Sostenibilità dei costi di registrazione dei coloranti per le PMI

Il 31 maggio 2018 scadrà l’ultimo termine per la registrazione presso l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) di tutte le sostanze chimiche prodotte o importate nello Spazio economico europeo, in una fascia compresa tra 1 e 100 tonnellate l’anno. Si tratta dell’ultimo termine di registrazione stabilito dal regolamento (CE) n. 1907/2006 (regolamento REACH) per le sostanze chimiche già esistenti.

Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:

– è a conoscenza delle problematiche di sostenibilità dei costi di registrazione che coinvolgono le piccole e medie imprese dei coloranti?
– Intende intraprendere azioni per agevolare le registrazioni nonché l’accesso e la condivisione dei dati?

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05/10/2017 By admin Leave a Comment

L’EUROPA SI MUOVE PER SALVARE LE PMI

Grazie allo studio condotto da RPA che ha visto il contributo anche del Centro Reach ed alcuni membri di Dye-Staff, il 3 ottobre l’ECHA, l’Agenzia Europea per le sostanze chimiche, ha dichiarato in un comunicato (che riportiamo per esteso qui sotto) di aver preso atto delle difficoltà in cui si trovano le PMI della chimica che devono aderire al REACH e degli impatti negativi sulla competitività europea e sull’occupazione. L’Agenzia, quindi, annuncia di aver iniziato a esaminare soluzioni per aiutare le PMI coinvolte.
“E’ un grande passo avanti, dopo tanto silenzio! Siamo fiduciosi che ormai a pochi mesi dalla scadenza del maggio 2018 possiamo trovare una via d’uscita” hanno commentato i presidenti di Dye-Staff, Marco Lariccia e Cesar Knebel.

ECHA, Euroopan kemikaalivirasto. Kuvaan on luovutettu laajat käyttöoikeudet. Photo: Lauri Rotko, tel. +358442666781, www.laurirotko.com

SMES FACE FINANCIAL CHALLENGES REGISTERING UNDER REACH

A recent study on the segmentation of the small and medium-sized enterprise (SME) market confirms uncertainties regarding the SMEs’ intentions to register their substances by the 31 May 2018 deadline.
The main hurdle seems to be the cost of data needed for registration. It also makes recommendations for the Agency on how to convince SMEs to use and benefit from the ECHA Cloud Services.

Helsinki, 3 October 2017 – The study, commissioned by ECHA, gathered insights on the SME market structure, mainly for marketing the recently launched ECHA Cloud Services giving SMEs online access to IUCLID. It also collected information on the SMEs’ intentions to register by the last registration deadline on 31 May 2018 and analysed issues these smaller companies face in the registration process.
Three types of SME market segments were introduced, based on the SMEs’ role within REACH and their attitudes towards registration:
1. Product builders and suppliers that manufacture and import substances and have direct registration duties. This segment is further divided into companies that have a good understanding of REACH and have set aside resources for registration; companies who are not sure whether or not they have to register; and SMEs who fear losing their businesses as they cannot afford to register.
2. Advice givers that assists and guide the first segment.
3. Experts, who are either service providers or in-house experts. Among these segments, the key finding is that while most SMEs (95 % of the respondents) are aware of their duties, a sizeable number struggle with the high costs of registration, in particular, the costs for letters of access and participating in the substance information exchange forums (SIEFs). As a result, a proportion of companies are rationalising their substance portfolios and finding alternative solutions, for example, reconsidering their production and import volumes to remain below the one tonne per year threshold that triggers registration obligations.
Regarding the ECHA Cloud Services, ECHA will have to carefully consider how to improve its stakeholders’ perception of privacy and security of the service.
The study proposes actions for ECHA, the Member States and the European Commission to help SMEs register by the 2018 deadline and to prevent the negative impact of their failure to do so on European competitiveness and employment. These actions include, for example, mobilising resources to support SMEs in their registration obligations, and helping SMEs challenge the SIEF costs if necessary. It also recommends making information on funding more easily available. The full list of suggestions can be seen at the end of the Executive Summary.
ECHA has already started looking into solutions that could improve the situation for struggling SMEs and is discussing them with the Commission and different industry stakeholders that take part in the Directors’ Contact Group. This group was set up in 2010 to monitor the overall readiness of companies and to identify and resolve issues of concern relevant to REACH registration.

https://echa.europa.eu/en/-/smes-face-financial-challenges-registering-under-reach

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11/07/2017 By admin Leave a Comment

AIUTACI A SALVARE LE PICCOLE IMPRESE E I LAVORATORI CHE FANNO GRANDE IL MADE IN ITALY

Dye-Staff ha lanciato questa petizione online https://www.change.org/p/beatrice-lorenzin-aiutaci-a-salvare-le-piccole-imprese-e-i-lavoratori-che-fanno-grande-il-made-in-italy

L’obiettivo di questa petizione è impedire la chiusura di molte piccole e medie imprese e il licenziamento dei loro dipendenti: consentire il rispetto delle regole a costi sostenibili. 

bandiera

La moda italiana sta per perdere i suoi colori perché le piccole e medie imprese italiane che li forniscono rischiano di chiudere. Per sempre. La causa di tutto questo sono i costi di registrazione dei coloranti, altissimi per le PMI, secondo quanto stabilito dal Regolamento europeo REACH (CE 1907/2006 – Registration, Evaluation, and Authorisation of Chemicals).

IL REGOLAMENTO REACH PONE DEGLI OBIETTIVI GIUSTI PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE E LE IMPRESE CHE LANCIANO QUESTO APPELLO INTENDONO RISPETTARLO!

Il Regolamento REACH impone che tutte le aziende produttrici e importatrici di sostanze chimiche debbano predisporre per la ”Registrazione” un dossier tecnico per ogni sostanza, nel quale specificare le informazioni relative alle proprietà intrinseche – chimico-fisiche, tossicologiche ed ecotossicologiche – e agli usi delle sostanze.

IL PROBLEMA È CHE QUESTE REGISTRAZIONI HANNO UN COSTO MEDIO DI 30.000 EURO A SOSTANZA (PER LE SOSTANZE CHE NON SUPERANO LE 10 T/ANNO), SE I TEST VENGONO EFFETTUATI IN MANIERA TRADIZIONALE E MOLTO PIÙ ALTO SE SI SUPERANO LE 10 TONNELLATE.

Tenuto conto che la tipica PMI di questo settore ha in media qualche centinaio di sostanze da sottoporre a singola registrazione e che essa ha necessità alla registrazione del maggior numero di sostanze possibile per poter restare competitiva sul mercato, è evidente che un simile costo non sia sostenibile.

Il rischio è la chiusura di moltissime PMI e la perdita di diverse centinaia di posti di lavoro che esse generano. Un problema, questo, che è più che mai italiano, data la peculiarità del nostro Paese, capofila nell’Eurozona per il valore delle PMI (oltre il 95%) e l’indiscussa leadership del tessile in Europa.

Le PMI del settore non sono in grado di affrontare tali costi connessi all’applicazione del Regolamento, che, così com’è concepito, mette seriamente a rischio la loro sopravvivenza e quella dei posti di lavoro che esse generano.

L’Italia è il primo paese esportatore mondiale di tessile, abbigliamento e accessori di lusso, il secondo in senso assoluto nel settore della moda.

Con il 41% rappresenta il primo Paese in Europa per valore lordo della produzione, seguito da Germania con l’11%, Spagna con il 10%, Francia con l’8% e Gran Bretagna con il 7%. Forse è l’unico settore in cui il primo Paese ha 30 punti di differenza rispetto al secondo.

Senza dimenticare il primato internazionale della pelle italiana, che vale il 65% della produzione europea e il 19% di quella mondiale.

Questi numeri sono generati da tanti piccoli e preziosi distretti produttivi in tutta Italia: Prato, Arzignano, Como, Biella, Bergamo, Santa Croce sull’Arno, Solofra, Napoli.

Le PMI che hanno lanciato questa petizione non si sono limitate a dare l’allarme su questo pressoché inevitabile declino, ma hanno reagito investendo le loro limitate risorse nella ricerca dell’Istituto Mario Negri di Milano, dove i ricercatori – forse primi al mondo per conoscenza nel settore dei coloranti – lavorano a metodologie e loro applicazioni alternative a quelle sugli animali.

E’ stato così creato un grande database, grazie anche alla collaborazione di Istituti, Università e Organizzazioni Governative (i.e. EPA americana e canadese), per trovare dati e studi utili ai fini della valutazione dei coloranti.

Chiediamo pertanto:

  1. un riconoscimento formale, da parte delle Istituzioni nazionali ed europee, delle oggettive difficoltà che il REACH pone alle PMI e del lavoro fin qui svolto nella definizione di risultati scientifici;
  2. un decisivo intervento di sostegno economico sui costi connessi alle analisi e ai test necessari alle registrazioni;
  3. un percorso semplificato nel processo di registrazione REACH per le Imprese che operano con questa tipologia di prodotti;

 

Abbiamo bisogno della tua firma

  • per difendere i posti di lavoro
  • per difendere le PMI che lavorano bene e onestamente
  • per difendere il NOSTRO Made in Italy!

 

Questa petizione sarà consegnata a:

  • Ministro della Salute
    Beatrice Lorenzin
  • Ministro dello Sviluppo Economico
    Carlo Calenda

 

(foto di Angelo Amboldi)

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07/06/2017 By admin Leave a Comment

L’iniziativa in sostegno della Cooperazione Dye-Staff

Federchimica, Sistema Moda Italia, Unione Nazionale Industria Conciaria e Camera Nazionale della Moda Italiana hanno redatto un Position Paper per manifestare il loro sostegno alla Cooperazione Dye-Staff e alle sue imprese.

Si tratta un importante integrazione del contributo italiano al dibattito europeo sull’attuazione del  Regolamento REACH (CE 1907/2006 – Registration, Evaluation, and Authorisation of Chemicals) e sugli effetti che esso avrà sul sistema delle PMI del settore dei coloranti, nonché sulle ricadute negative all’interno della filiera moda del Made in Italy.

Cooperazione_Dye-Staff

Si chiede un riconoscimento formale, da parte delle Istituzioni nazionali ed europee, delle oggettive difficoltà che il REACH pone alle PMI e del lavoro fin qui svolto nella definizione di risultati scientifici a opera delle imprese che fanno parte di Dye-Staff con la collaborazione dell’Istituto Mario Negri.

Si ritiene urgente un decisivo intervento pubblico di sostegno economico ai costi connessi alle analisi e ai test necessari alle registrazioni.

E’ infine vitale ottenere un percorso facilitato nel processo di registrazione REACH per le Imprese che operano con questa tipologia di prodotti.

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